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La fecondazione artificiale di autoctoni selvatici: come avviene? 06 Apr

La fecondazione artificiale di autoctoni selvatici: come avviene?

Come abbiamo già detto altrove, il primo passo consiste nella selezione dei riproduttori . Gli esemplari vengono catturati, temporaneamente trattenuti e caratterizzati  geneticamente (o riconosciuti , se già contrassegnati).  La migrazione maschile inizia per prima, dunque viene effettuato prima il prelievo del seme, che viene messo a congelare nella criobanca. Successivamente si prelevano le uova da  un certo numero di femmine selezionate calcolato considerando la capacità di carico dei siti di riproduzione, per  massimizzare la resa riproduttiva e per non influire negativamente sulla deposizione naturale.

Ottenuti i gameti tramite spremitura, viene applicato un protocollo con matrice di fertilizzazione per massimizzare la diversità genotipica tra progenie: le uova sono suddivise in aliquote e fecondate con aliquote di seme da un alto numero di maschi secondo lo schema della matrice di fecondazione.

Questo schema incrociato consente tutte le possibili combinazioni a coppie. Le attività di riproduzione artificiale vengono eseguite in momenti diversi e a più riprese, per consentire la naturale estensione della stagione riproduttiva.

Una volta fecondate, le uova vengono conservate negli incubatoi di Rocchetta e Oratino, deposte in acqua corrente su griglie apposite e 7-14 giorni prima della data prevista per la schiusa, solo le uova embrionate verranno utilizzate per la semina.