Quel che è successo nel Volturno e nel Biferno nella scorsa stagione invernale 2021/2022 ci porta necessariamente a pensare che esista un sesto senso, una percezione da parte delle trote – così come da parte di altri animali – riguardo alla stagionalità, alla meteorologia.
Nel dettaglio: le trote molisane – che normalmente compiono migrazioni ai fini riproduttivi nei tributari laterali – quest’anno sono rimaste sostanzialmente nei fiumi principali, evitando completamente i torrenti secondari nei quali, negli anni passati, erano solite andarsi a riprodurre.
È ovvio che la risalita – per una trota così come per un salmone o per una qualsiasi specie che compia migrazioni – sia un momento nel quale l’individuo è esposto a parecchi rischi; ed è ovvio che nei fiumi del Molise, dove ancora vi sono popolazioni di lontre, la risalita effettuata in piccoli torrenti espone ancora di più i riproduttori alla predazione.
L’azione congiunta di rischio elevato di predazione e livelli idrici molto bassi – o meglio, la prospettiva di livelli idrici molto bassi – ha sostanzialmente disincentivato la riproduzione all’interno dei tributari, evitandone la risalita da parte delle trote.
Nel mese di dicembre scorso ci chiedevamo come mai, nei tributari dove eravamo soliti trovare molti riproduttori, questi non fossero presenti. In verità qualche pesce c’era, ma era di piccola taglia. Solo con il protrarsi della stagione, dell’inverno più siccitoso di sempre, senza piogge e senza nevicate, dove i livelli idrici addirittura andavano calando di giorno in giorno sia nel fiumi principali che in quelli laterali, ecco, solo allora ci siamo resi conto che le trote avevano avuto ragione nel non frequentare i tributari, nel non rischiare una risalita, nel non andare a deporre le uova laddove poi gli avannotti, una volta divenuti trotelle, avrebbero trovato un ambiente profondamente ostile, caratterizzato da livelli d’acqua bassi e da facile predazione da parte di specie ittiofaghe, compresi aironi e cormorani.
Le trote lo sanno.
Sanno quando le stagionalità non sono idonee né opportune alla risalita per la riproduzione naturale.
A cura di MTRG – Mediterranean Trout Research Group