Una delle nostre gabbie per il controllo dei riproduttori è stata posizionata nel Rio Caprionero, perché è di qui che le trote dal fiume Volturno risalgono per andarsi a riprodurre. Infatti, il corso principale del fiume, sebbene presenti un buon substrato per la riproduzione, è vulnerabile a causa delle piene che possono spazzare via le freghe naturali. Al contrario, i ruscelli di sorgente sono habitat stabili che forniscono protezione alle uova e alle primissime fasi di sviluppo. In verità i riproduttori che entrano nel ruscello (i maschi anticipano le femmine) si espongono a pericoli ben maggiori rispetto a quelli sperimentati nelle correnti profonde del fiume principale, sfidando gli aironi e i loro becchi affilati e soprattutto le lontre, loro predatrici. I maschi presidiano i siti di riproduzione per mesi, tanto che tra lotte per la dominanza e sventati attacchi dei predatori, chi sopravvive all’inverno sembra aver fatto la guerra. Le femmine entrano nei ruscelli solo per la riproduzione e subito tornano nel corso principale. Anche i giovani individui nati nel Rio Caprionero, nei primi mesi di vita lasciano i siti di frega per dirigersi verso il fiume Volturno. Abbiamo osservato che nel Rio Caprionero vive una popolazione residente, i cui individui entrano ogni inverno in contatto riproduttivo con quelli del corso principale del Volturno.
Non tutti i nuovi nati decidono di andare ad accrescersi nel Volturno: un piccola parte rimane nei siti di nascita, crescendo molto più lentamente ed evolvendo livree molto particolari. Abbiamo trovato qualche femmina residente con le uova pronte di soli 15 cm di lunghezza, a differenza dei pesci del Volturno che maturano lunghezze a partire dai 30 cm. Sono sempre presenti le tipiche bande scure che caratterizzano i pesci del Volturno, ma gli individui del Rio Caprionero sviluppano una livrea a macchie rosse irregolari a tal punto che qualche individuo addirittura non presenta alcun punto nero!
(Nella foto: una coppia, maschio e femmina, con la tipica livrea degli individui residenti nel Rio Caprionero, catturati a poche centinaia di metri dal fiume Volturno).